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Dal 25 al 28 gennaio 2016 si è svolto a Milano il primo corso in Italia per la formazione di tecnici e analisti del sistema CDR Bosch. Il corso è stato organizzato dal team di Eudart, in collaborazione con il loro referente per l’Italia Ing. Mattia Sillo. Sono state gettate le basi per l’utilizzo professionale del sistema sul territorio italiano e per la sua applicazione alla ricostruzione degli incidenti stradali.
Facendo riferimento a quanto illustrato nelle giornate di formazione, in questo articolo è fornita una panoramica del sistema CDR, delle sue applicazioni nel campo della ricostruzione degli incidenti stradali e delle sue attuali limitazioni.


Cosa è il CDR

La nascita del CDR (Crash Data Retrival) è legata alla diffusione, negli autoveicoli, dei dispositivi Event Data Recorder (EDR), il cui scopo è “registrare informazioni tecniche del veicolo, per un breve periodo di tempo, in caso di una collisione”.

Airbag Control Module (ACM) di un autoveicolo
Airbag Control Module (ACM) di un autoveicolo
L’adozione dei sistemi EDR negli autoveicoli è stata promossa, a partire dal 1998, dall’Ente americano NHTSA (National Highway Traffic Safety Agency), e ad oggi è obbligatoria per tutti gli autoveicoli venduti in USA e Canada (siano essi di produzione Americana, Europea o Asiatica). 

Sistema CDR Bosch connesso all' Airbag Control Module di un autoveicolo.
Sistema CDR Bosch connesso all’ Airbag Control Module di un autoveicolo.
Attualmente, il sistema CDR Bosch è l’unico dispositivo commerciale per la lettura dei dati delle centraline EDR, e viene correntemente utilizzato da forze di Polizia e ricostruttori di incidenti stradali in tutto il mondo.

Sebbene dal 2003 numerose associazioni pressino per la piena accessibilità ai sistemi EDR degli autoveicoli venduti in Europa, il Parlamento Europeo non si è ancora pronunciato sulla questione.Ciononostante, esistono numerosi veicoli venduti sul mercato europeo per cui le case produttrici hanno autonomamente attivato la possibilità di interfacciamento con il sistema CDR. La lettura delle centraline EDR è quindi già possibile anche Europa, seppur ristretta a un numero limitato di vetture.

Quali dati è possibile scaricare?

Esempio di grafico dell'accelerazione durante la fase d'urto misurata dalla centralina e letta con il sistema CDR Bosch.
Esempio di grafico dell’accelerazione durante la fase d’urto misurata dalla centralina e letta con il sistema CDR Bosch.
In generale, scaricando i dati memorizzati delle centraline EDR, è possibile trovare informazioni inerenti la dinamica del veicolo da 5 secondi prima della collisione, fino al termine della fase d’urto. La quantità e la qualità delle informazioni dipende dal tipo di centralina EDR montata sul veicolo e dalla tipologia di collisione che si è verificata. Di seguito una lista di dati che è possibile trovare negli EDR più recenti: 

  • Fase pre-urto:
    • velocità del veicolo
    • pressione sul pedale di accelerazione
    • giri/min del motore
    • giri/min delle ruote
    • azionamento del freno
    • stato del cruise control
    • velocità di imbardata
    • angolo di sterzo
    • stato delle cinture di sicurezza
    • peso (come categoria) degli occupanti
    • numero di cicli di accensione del veicolo al momento dell’urto
  • Fase d’urto:
    • accelerazione longitudinale e trasversale
    • deltaV longitudinale e trasversale
    • durata della fase di impatto
    • angolo di rollio massimo
    • stato dei sensori perimetrali del veicolo

Bisogna comunque tener presente che l’effettiva tipologia di dati scaricati dipende dal modello di veicolo e dalle condizioni sotto cui si è verificata. Inoltre, i dati scaricati non possono mai essere utilizzati senza una accurata disamina, che ne validi il contenuto, da parte di un analista certificato.

Utilizzo dei dati nella ricostruzione di un sinistro stradale

Nel caso in cui un autoveicolo coinvolto nel sinistro sia compatibile con il sistema CDR, i dati registrati dall’EDR del mezzo possono essere utilizzati per la ricostruzione dell’evento (sempre con il prerequisito fondamentale che la validità e l’eventuale l’applicabilità dei dati siano verificati da un analista certificato).

Analisi della fase pre-urto

Uno degli aspetti più “controversi” nella ricostruzione di un sinistro stradale è l’analisi degli spostamenti pre-urto dei veicoli.

Esempio di tabella dei dati pre-urto estratta con il sistema CDR Bosch
Esempio di tabella dei dati pre-urto estratta con il sistema CDR Bosch
Sebbene talvolta siano presenti al suolo tracce di frenata o altri segni che possano indicare le azioni compiute dai conducenti nei secondi precedenti l’impatto, nella maggio parte dei casi non è disponibile alcun elemento di evidenza. Tale mancanza di informazioni può non consentire una univoca determinazione della condotta di guida pre-urto dei conducenti, lasciando spazio solo a logiche ipotesi derivanti dall’analisi della collisione. 

Esempio di grafico relativo alla dinamica del veicolo nella fase pre-urto, estratto con il sistema CDR Bosch.
Esempio di grafico relativo alla dinamica del veicolo nella fase pre-urto, estratto con il sistema CDR Bosch.
In aiuto al ricostruttore, possono intervenire i dati ricavati dalla lettura delle centraline EDR, in cui vengono memorizzati i parametri dinamici del veicolo fino a 5 secondi prima della collisione.Per fare un esempio concreto, è possibile ottenere informazioni circa la velocità e l’eventuale accelerazione/decelerazione del veicolo prima della collisione. O stabilire se il conducente ha azionato o meno il pedale del freno.La determinazione della condotta di guida e/o dell’eventuale risposta a un pericolo diventano così un elemento oggettivo, supportato da dati concreti e non confutabili (ricordando, ancora una volta, che i dati devono sempre essere preliminarmente verificati da un analista certificato e solo dopo, eventualmente, utilizzati). 

Calcolo del delta V di collisione

Classicamente, la ricostruzione della dinamica di un sinistro viene effettuata analizzando le deformazioni riportate dai veicoli coinvolti e lo stato della scena dell’incidente, come rilevata dai verbalizzanti (posizioni di quiete, tracce, etc.). Dall’analisi di questi dati, vengono poi determinate le velocità di collisione dei veicoli e il cambio di velocità che hanno subito in conseguenza dell’urto.

Grafico accelerazione - deltaV
Grafico accelerazione – deltaV (cllicca per aprire in modalità interattiva)
Utilizzando il CDR, questo ultimo dato può essere ricavato direttamente, integrando nel tempo l’accelerazione registrata dalla centralina EDR nella fase d’urto. Il dato così ricavato, può essere utilizzato o per validare i propri conteggi – avvertendo quindi il ricostruttore di eventuali errori di calcolo o di impostazione della ricostruzione – o per ottenere un dato di ingresso aggiuntivo nell’analisi del sinistro. Inoltre, l’analisi del grafico dell’accelerazione, può dare indicazioni precise (entro le incertezze del sistema di misura) circa la durata della collisione. 

Calcolo della velocità relativa dei mezzi all’urto

Conoscendo il deltaV di collisione e le modalità di collisione tra i mezzi (ricavabili dall’analisi delle deformazioni) è possibile ricavare la velocità relativa dei veicoli al momento dell’impatto. Supponiamo ad esempio un tamponamento fra un Veicolo1 e un Veicolo2, in cui la centralina del Veicolo2 abbia registrato il deltaV dovuto alla collisione.

Supponendo, per semplicità in questo esempio, che la collisione sia stata un tamponamento collineare centrale, è possibile determinare la velocità relativa dei mezzi all’urto direttamente dal deltaV registrato dalla centralina EDR, utilizzando le formule riportate nell’immagine a destra.

Calcolo della velocità relativa all'urto partendo dal deltaV registrato dal sistema EDR, per un urto pieno centrale
Calcolo della velocità relativa all’urto partendo dal deltaV registrato dal sistema EDR, per un urto pieno centrale
Il risultato può essere ottenuto applicando le nota relazione derivante dalla conservazione della quantità di moto (in una tale configurazione d’urto è ragionevole applicare un modello di collisione impulsivo, e la centralità dell’impatto consente di utilizzare le formule ad un solo grado di libertà senza introdurre eccessive approssimazioni). Il dato così ottenuto, può poi essere utilizzato come punto di partenza per un’analisi più accurata. 

Stima del valore di EES del veicolo

Conoscendo il deltaV e il valore di EES di almeno uno dei due veicoli coinvolti è possibile calcolare il valore di EES associato alle deformazioni del secondo veicolo (con i metodi classici, questa operazione non è possibile, perché, essendo il deltaV un incognita, è necessario avere gli EES di entrambi i veicoli come dati di ingresso).

Relazione tra Energia di deformazione, EES e deltaV
Relazione tra Energia di deformazione, EES e deltaV
Nell’esempio descritto sopra, conoscendo dal deltaV è infatti possibile risalire all’energia di deformazione. Una volta nota l’energia, supponendo noto (e.g. confronto fotografico, CRASH3), il valore EES di uno dei due veicoli, è possibile risalire al valore di EES associato al secondo veicolo.La procedura può essere sfruttata per ottenere valori di EES di veicoli e/o tipologie di deformazioni non presenti in letteratura, ampliando il bagaglio di conoscenze a disposizione del ricostruttore. 

Attuali limitazioni

Come più volte accennato nel corso dell’articolo i dati scaricati dalle centraline EDR devono sempre essere verificati da un analista certificato prima di essere, eventualmente, utilizzati. Può infatti non di rado capitare che la lettura dei dati EDR non sia una strada percorribile:

  • il veicolo potrebbe non essere attualmente supportato dal sistema CDR (il che non esclude che lo sarò in futuro, alla luce del fatto che la lista dei veicoli compatibili aumenta ogni anno)
  • anche in caso di compatibilità del veicolo, potrebbe non essere possibile utilizzare i dati della centralina, poiché:
    • in caso di più collisioni, alcuni dati potrebbero essere stati sovrascritti;
    • i dati di vecchie collisioni potrebbero non essere più disponibili;
    • la registrazione dei dati potrebbe essere incompleta (ad esempio a causa di un calo di tensione durante la registrazione);
    • alcuni dati potrebbero aver subito un clipping a causa del superamento della dinamica dei sensori;
    • i dati della velocità pre-urto potrebbero essere stati falsati da eventuali sbandamenti del mezzo prima dell’urto o dal bloccaggio delle ruote;
    • limitazioni nella risoluzione e nella accuratezza dei dati possono renderli non utilizzabili nel caso in oggetto.

Probabilmente la maggior parte di queste limitazioni verrà superata negli anni a venire, in cui sicuramente lo sviluppo dei sistemi EDR e la loro diffusione ne aumenterà le possibilità di applicazione. Ad oggi, il CDR rappresenta quindi un valido strumento a supporto del ricostruttore ma con la consapevolezza che non rappresenta una soluzione definitiva e universale per la risoluzione dei casi.


In conclusione, il sistema CDR rappresenta una grande opportunità per la ricostruzione dei sinistri stradali, ma è fondamentale mantenere un approccio cauto e scientifico verso l’utilizzo delle strumento, senza lasciarsi trasportare dall’entusiasmo che, sicuramente, comporta.

Il gruppo di lavoro

Il primo gruppo di ricostruttori italiani certificati per l'utilizzo del sistema CDR Bosch.
Il primo gruppo di ricostruttori italiani certificati per l’utilizzo del sistema CDR Bosch.
Alberto Sartori
Nicolò Alessandra
Francesco Del Cesta
Mauro Mariani
Carlo Lombardi
Manuela Caldironi
Marco Alquati
Claudio Coral
Alessio Marco Incarbone
Marco Mambretti
Emiliano Vezzani
Riccardo Falco
Fabio Gazzola
Adrian Gheorghiu
Andrea Olivieri

Marche supportate

Nel seguito è riportato l’elenco delle case automobilistiche per cui esiste, ad oggi, almeno un modello di veicolo, nel mondo, accessibile con il sistema CDR.
Acura
Alfa Romeo
Alpheon
Audi
Bentley
BMW
Buick
Cadillac
Chevrolet
Chrylsler
Daewoo
Dodge
Fiat
Ford
GM
GMC
Geo
Holden
Honda
HSV
Hummer
Infinity
Isuzu
Jeep
Lamborghini
Lancia
Lexus
Lincoln
Maserati
Mazda
Mercedes-Benz
Mercury
MINI
Mitsubishi
Nissan
Oldsmobile
Opel
Pagani
Pontiac
RAM
Rolls-Royce
Saab
Saturn
Scion
SRT
Smart
Sterling
Suzuki
Toyota
Volkswagen
Volvo 

Scatti dal corso

Il sistema CDR connessa con Direct Data Link alla centralina del veicolo
Il sistema CDR connessa con Direct Data Link alla centralina del veicolo
Download dei dati dal veicolo
Download dei dati dal veicolo
Utilizzo del CDR con collegamento diretto alla centralina del veicolo
Utilizzo del CDR con collegamento diretto alla centralina del veicolo
Utilizzo desktop: il modulo ACM viene rimosso dal veicolo e interfacciato col CDR in laboratorio
Utilizzo desktop: il modulo ACM viene rimosso dal veicolo e interfacciato col CDR in laboratorio

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